TUTTE INSIEME
CONTRO LA VIOLENZA MASCHILE SULLE DONNE

NI UNA MENOS è un grido collettivo contro la violenza di genere. Esso nasce in Argentina dalla necessità di dire “basta al femminicidio”, perché qui ogni 30 ore viene uccisa una donna solo per essere donna. La chiamata è nata da un gruppo di giornalisti, attivisti, artisti, ma è cresciuto con una campagna collettiva. A ‘Non una di meno’ si sono unite migliaia di persone, centinaia di organizzazioni in tutto il paese, le scuole, i membri di tutti i partiti politici. Poiché la richiesta è urgente e il cambiamento è possibile, ‘Non una di meno’ si è stabilita nell’agenda pubblica e politica.

Il 3 giugno 2015, nella Piazza del Congresso di Buenos Aires e in altre centinaia di piazze in Argentina una moltitudine di voci, identità e bandiere hanno dimostrato che ‘Ni una meno’ non è la fine di tutto, ma l’inizio di un nuovo percorso.

 

In Italia il percorso NON UNA DI MENO nasce a Roma dal confronto tra diverse realtà femminili e femministe che da diversi mesi stanno ragionando in merito ad alcune macro aree – il piano legislativo, i CAV e i percorsi di autonomia, l’educazione alle differenze, la libertà di scelta e l’IVG.

Tale percorso è stato promosso da:

Io Decido – Rete Romana – è una rete cittadina aperta, allargata, che negli ultimi tre anni si è mobilitata nelle strade, nei territori, negli ospedali, nelle università e in molti altri luoghi, cercando di strappare piccole conquiste e spazi potenziali di lotta e rivendicazione comuni sul tema della salute, diritto universale per tutt*, contro la violenza di genere e molto altro. Dal 2014 ha coinvolto cav, associazioni sindacali, sportelli antiviolenza, spazi di donne, spazi sociali, collettivi, laboratori d’inchiesta, singole. Tra le altre: Cagne Sciolte, Casa delle donne Lucha y Siesta, Centro Donna Dalia, Centro Donna Lisa, Chayn Italia, Cobas Policlinico, Cooperativa Sociale Be Free, Casa Internazionale delle Donne, Csa Astra, Degender Communia, Freedom For Birth Rome Action Group, Infosex-Esc , Lab. Puzzle, Sportello Una stanza tutta per sè.

UDI – Unione donne in Italia – nasce come “Unione Donne Italiane” dalla esperienza femminile della Resistenza tra il 1944 e il 1945. È tra le principali protagoniste delle lotte per la conquista di diritti fondamentali per le donne quali il diritto al voto, all’istruzione, al lavoro, ai servizi sociali. Dagli anni settanta il suo percorso si intreccia con la variegata realtà del neofemminismo insieme al quale impone all’agenda politica italiana aspetti cruciali dell’esperienza femminile tra cui l’aborto, la violenza sessuale, i consultori. Nel 2003 cambia la sua denominazione per esteso in “Unione Donne in Italia”. Nelle sue articolazioni nazionali e territoriali interviene, nell’ottica dell’autodeterminazione, in tutte le questioni che riguardano la vita quotidiana delle donne di cui diffonde storia e cultura.

D.i.Re – Donne In Rete contro la violenza – è la prima e unica rete italiana a carattere nazionale di Centri Antiviolenza non istituzionali e gestiti da associazioni di donne. Raccoglie 77 centri antiviolenza e case delle donne che in trenta anni di attività hanno accompagnato e sostenuto migliaia di donne ad uscire dalla violenza e conquistare la libertà.Il nostro obiettivo è costruire percorsi di libertà per le donne.

Riteniamo necessario che tutta questa ricchezza trovi un momento di confronto nazionale che possa contribuire a darci i contenuti e le parole d’ordine per costruire una grande manifestazione nazionale il 26 novembre prossimo. Proponiamo a tutte la data di sabato 8 ottobre per incontrarci in una assemblea nazionale a Roma, e quella del 26 novembre per la manifestazione.
Proponiamo anche che la giornata del 27 novembre sia dedicata all’approfondimento e alla definizione di un percorso comune che porti alla rapida revisione del Piano Straordinario Nazionale Anti Violenza“.

Queste date quindi non sono l’obiettivo ma l’inizio di un percorso da fare tutte assieme.

 

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