Lettera aperta ai Candidati Sindaci di Catania – Elezioni 2023

Ai candidati Sindaci
del Comune di Catania
Maurizio Caserta
Vincenzo Drago
Giuseppe Giuffrida
Giuseppe Lipera
Gabriele Savoca
Enrico Trantino
Lanfranco Zappalà

Da 22 anni l’Associazione Thamaia Onlus opera sul territorio catanese per contrastare la violenza maschile sulle donne attraverso un approccio sistemico e strutturale, con l’obiettivo principale di favorire il cambiamento di quella cultura patriarcale che alimenta le discriminazioni e le violenze che le donne subiscono.
Nonostante i passi avanti compiuti negli ultimi decenni grazie alle battaglie dei movimenti femministi, in Italia e nel mondo, le nostre società sono ancora attraversate da discriminazioni di genere che toccano tutti gli ambiti e ogni aspetto della vita delle donne: sociale, educativo, lavorativo, economico e relazionale. Tali discriminazioni sfociano molto spesso in violenze di ogni forma e grado.

I dati Istat ci dicono che in Italia quasi 7 milioni di donne e ragazze (una su tre) hanno subito una qualche forma di violenza fisica, psicologica o sessuale.
Ogni anno circa 120 donne muoiono per mano di un uomo con il quale hanno o avevano una relazione intima. A Catania, nell’ultimo anno e mezzo hanno perso la vita 7 donne.

Da 22 anni l’Associazione Thamaia garantisce alle donne che subiscono violenza accoglienza gratuita, consulenze legali e lavorative, supporto psicoterapico e alla genitorialità, tutto ciò nel pieno rispetto della loro riservatezza e nella tutela dell’anonimato.
Questo è stato il frutto di un lavoro di progettazione indipendente e specializzata che ha portato un impatto considerevole sulla vita delle donne che negli anni si sono rivolte a noi (ne abbiamo accolte 5500, in media 250 ogni anno), sulla formazione specifica degli operatori dei servizi istituzionali e del terzo settore che a vario titolo incontrano le donne maltrattate (ne abbiamo formati circa 3000) e sui ragazzi e le ragazze e il corpo docente a cui ci siamo rivolte attraverso progetti di prevenzione (6000 ragazzi e ragazze e 500 insegnanti).
Thamaia ha inoltre promosso la costituzione della “Rete Antiviolenza della città Metropolitana di Catania” attraverso la sottoscrizione di un protocollo d’intesa ancora operativo, con il quale le più importanti ed autorevoli istituzioni del territorio (tra i quali il Comune di Catania), hanno assunto l’impegno formale di contrastare la violenza maschile sulle donne, ognuno secondo il proprio mandato e le proprie competenze.
Nella totale inerzia del Comune di Catania, nella assoluta mancanza di sostegno, non solo economico ma anche politico, le operatrici e le attiviste dell’Associazione Thamaia hanno continuato a lavorare per garantire alle donne che subiscono violenza uno spazio di libertà dove trovare supporto specializzato e competente.
Thamaia è un centro antiviolenza, che risponde a tutti i requisiti della legge 119/2013. A Catania ha prodotto nel tempo conoscenze, esperienze, saperi, pratiche, che hanno contribuito a promuovere politiche concrete di contrasto alla violenza maschile e hanno assicurato alle donne in uscita dalla violenza professionalità e competenza.

E se Thamaia non ci fosse stata? E se Thamaia non ci fosse?
Ci rendiamo conto che porre una domanda simile a chi si candida ad amministrare la nostra città potrebbe essere letta come una forte provocazione; per noi invece vuole essere uno stimolo, un monito affinché la politica territoriale assuma la piena responsabilità del contrasto alla violenza maschile sulle donne attraverso politiche concrete che vadano oltre la retorica delle celebrazioni del 25 novembre e dell’8 marzo, oltre le dichiarazioni di sgomento per ogni femminicidio che sconvolge il territorio.

Le elezioni amministrative rappresentano per ogni città una grande occasione di riflessione, una grande opportunità per interrogarsi e immaginare una città diversa, una città migliore, di programmare le azioni necessarie al miglioramento della vita di tutti i cittadini e le cittadine.
Nell’era che stiamo vivendo, come possiamo ripensare lo spazio pubblico, la nostra città? Come dovrebbe configurarsi una città concepita anche per le donne, per quelle che lavorano, per le madri, per quelle che si muovono da sole?
Viviamo in città progettate da uomini per gli uomini, ma ciò che rende un luogo vivibile, accessibile, sicuro e dinamico è la capacità di accogliere esperienze e voci, di soddisfare i bisogni di tutte e tutti.
Vogliamo una città in cui le donne si sentano libere, sicure e protagoniste.

Per queste ragioni chiediamo ai candidati sindaci un’agenda politica che per la prossima legislatura preveda:

  • una copertura economica stabile delle attività del Centro antiviolenza e delle Case Rifugio, in quanto servizi specializzati ai sensi della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul);
  • che nei Piani di Zona si preveda la realizzazione di un sistema integrato per la prevenzione e il contrasto alla violenza contro le donne; e che per la programmazione dei servizi che riguardano le donne, siano convocate e coinvolte le associazioni femminili e femministe presenti sul territorio al fine di favorire un processo partecipato ai sensi della Convenzione di Istanbul;
  • che nella programmazione dei fondi PON Metro si prevedano azioni innovative per il contrasto e la prevenzione della violenza maschile sulle donne, e azioni che mirino alla piena realizzazione di politiche che favoriscano le pari opportunità;
  • che vengano riconosciute e valorizzate le competenze specifiche delle associazioni di donne che gestiscono i Centri Antiviolenza anche ai sensi della Convenzione di Istanbul;
  • che venga attuato un osservatorio costante sul corretto recepimento delle raccomandazioni di detta Convenzione da parte dei servizi territoriali competenti e venga altresì garantito un monitoraggio costante sui servizi specializzati (Centri antiviolenza e Case rifugio) del territorio;
  • che sia garantita la partecipazione attiva e il sostegno delle attività della Rete antiviolenza della Città Metropolitana di Catania di cui il Comune è componente.

 

Le donne di Thamaia

Catania, 9 maggio 2023

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